Ciao a tutti,sono tatiana e sono una multipotenziale


Personalmente amo moltissimo fare corsi, quando posso ne faccio uno, non importa se specificatamente inerente al mio lavoro , l’importante farne.
Facendo mente locale ne faccio almeno 4/5 all’anno, lo so non sono molti o almeno non quanti vorrei, ma lavoro e famiglia non mi permettono di fare di più.
In questo periodo ne sto facendo un paio che riguardano più specificatamente il lavoro , devo dire corsi ben fatti ,ma non sono qui per parlare del mio curriculum.
Sto finendo il primo e facendo gli esercizi consigliati quando mi si presenta la domanda che tutti noi multipotenziali o uomini rinascimentali temiamo:
-         COSA VUOI FARE DA GRANDE?
In realtà la domanda non era proprio questa, era più che altro cosa vuoi dal tuo lavoro, il target ecc. le solite cose.
Domanda a cui si risponde sempre , più o meno implicitamente, quando si inizia un’attività.
Non so perché, ma questa volta la domanda suonava nella mia testa in modo diverso, perché, dando per scontato che avessi già risposto prima di iniziare a lavorare, il corso ti chiedeva un passo più specifico e qui casca l’asino. Nel senso che quando si devono fare delle scelte lavorative, normalmente ci si trova a dovere puntare su un punto rispetto ad un altro.
Ecco la mia incapacità di scegliere , perché realmente non c’era un punto prevalente e questo mi ha fatto pensare che forse qualcosa non andava.
Io se ho delle domande faccio ricerche e così ho fatto.
E ho scoperto un mondo.
Ok, fino a qui non avrete capito niente, tutto confusionario , vero?
Scusate . faccio un passo indietro. Io ho sempre fatto più lavori e diversi, da lavori specializzati a lavori generici, fatti spesso contemporaneamente, non necessariamente legati tra loro .
Quindi potete capire la difficoltà di rispondere alla domanda cosa fai o cosa vuoi fare nella vita.
Ma se devo parlare di felicità posso dire che i periodi più felici della mia vita possono tranquillamente essere quelli dove avevo più lavori, dai più disparati. Ovviamente parlo di felicità lavorativa.
Nella nostra società chi non è specializzato viene spesso etichettato come chi non ha veramente voglia di fare, di impegnarsi e di produrre.
In realtà non è proprio così, avere più interessi e coltivarli ti porta ad essere più facilmente adattabile ai cambiamenti, a trovare soluzioni , a sintetizzare le idee e mantenere il cervello allenato fa si che ti sia più facile apprendere.
Bene, benissimo, ma veniamo al dunque , come si può lavorare se si hanno molti interessi? Esistono esperienze diverse che si adattano alle diverse personalità rinascimentali, chi preferisce avere un lavoro fisso, magari di basso profilo, ma lasci parecchio tempo libero per poter fare altro, chi cerca di mettere assieme le proprie passioni e ne fa un lavoro, mi vengono in mente i blogger professionisti o le influencer tanto di moda di questi tempi, oppure gli ibridi, più cose contemporaneamente, alcune legate tra loro e alcune no, più o meno il mio caso.
Personalmente credo che una vita felice sia alla base di ogni esistenza, per felice non intendo priva di problemi, ma una vita che ti fa venir voglia di viverla, ecco io cerco questo e così , dopo anni persi a rincorrere un lavoro ho preso coscienza che un lavoro non basta , una passione non basta, ma una caccia continua di interessi, di capacità, di novità.
E allora il mio corso di aggiornamento ha aperto lo spiraglio di quello che è il mio essere , non mi resta che svilupparlo.
Se volete fare come me un test per capire se siete multi potenziali uno semplicissimo e carino lo trovate pubblicato da Lavinia Basso con tanto di articolo correlato.
E poi consiglio la lettura del libro di Emilie Wapnick che dà una definizione del multipotenziale

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